Impresa storica per i baschi, la cui ultima vittoria al Bernabeu risale al maggio 2004: da allora dieci vittorie per i Merengues e un pareggio. Nel calcio ha il primato dei titoli nazionali conquistati (35) ed è il secondo club a livello europeo, vantando altresì il record assoluto di vittorie in Coppa dei Campioni/Champions League. • Ha poi superato il bottino di Lineker nei tornei più importanti con due gol alla Coppa del Mondo 2022, l’ultimo dei quali, nei quarti di finale contro la Francia, è stato il 53esimo in nazionale – record a pari merito con Rooney nella classifica marcatori di sempre dell’Inghilterra. E’ ufficialmente crisi anche per la Roma che è scappata sul 2-0 contro il Chievo salvo addormentarsi nella ripresa e prestando i propri fianchi alla rimonta dei veronesi. E’ la strada scelta da molte squadre di livello internazionale come i Chicago Bulls, che militano nel campionato di basket dell’NBA, dal Real Madrid, ma non solo visto che anche in Italia qualcosa si sta muovendo.
Sono un uomo pulito, la mia prima regola e’ questa”. E poi ci sono i problemi logistici: “Se dovessimo fare dei megalavori, Milan e Inter dovrebbero giocare in trasferta per tre ani. Direi di no – dice il presidente del Milan – perché non arriveremmo mai all’efficienza che potremmo arrivare con una struttura modernissima”. Quest’ultima soluzione comporterebbe la permanenza della Sdl e del presidente nel Mantova. La grande stagione non servì però a risollevare lo stato economico della società, disastrato da una cattiva gestione del presidente José Luis Astiazarán, fautore di acquisti fallimentari come quelli del coreano Lee Chun-soo, pagato 4 milioni di euro. Mantova all’andata. Il 6 marzo 2006 i ragazzi di Di Carlo vengono asfaltati da un Mascara in stato di grazia, che realizza una stratosferica tripletta (notevole, in particolare, l’azione personale propedeutica al 2-0). Un trionfo che ha doppio valore perché consente di creare un solco con la zona playoff e lasciare lo stesso Mantova, 3° in classifica, a cinque punti di distacco. Totti, Barcellona dovrà sudare per eliminarci – «Sono contento del sorteggio perché siamo tra le otto più forti d’Europa, quindi sarebbe stato uguale affrontare anche altre squadre, come City o Real Madrid. Ce la giocheremo come abbiamo fatto finora: in questa Champions abbiamo fatto un cammino positivo, quindi il Barcellona avrà da sudare per eliminarci».
Tra le nuove grandi squadre il Psg è uscito col Real mentre il Man City di Guardiola è ancora in corsa e dovrà vedersela in una sfida tutta inglese col Liverpool. Un movimento che usa Facebook e il sito omonimo, dove è possibile trovare le motivazioni in sei lingue (portoghese, spagnolo, italiano, francese, inglese e tedesco), per interessare ad un futuro dignitoso i precari e i disoccupati di altri Paesi. Un desiderio di futuro che dilaga fuori dai confini spagnoli, in ogni città di questo Pianeta che ha delle presenze di giovani spagnoli magari impegnati nel progetto Erasmus. Anche in Spagna, come in Portogallo, è dalla crisi economica che nasce le iniziative del movimento 15 M, ispirato alla data della prima scesa in strada, con lo slogan «Democracia real ya» (Democrazia reale ora) portando all’occupazione dei giovani spagnoli della piazza, modello Tahrir, nell’area della Puerta del Sol, una delle principali piazze di Madrid, in sit-in pacifici. Ad agosto dello stesso anno Gabi e compagni incontrano nuovamente le merengues in Supercoppa di Spagna, stavolta vincendo. Il vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved, commenta così ai microfoni di Mediaset Premium il sorteggio Champions che nei quarti opporrà i bianconeri al Real Madrid, riedizione della finale dello scorso anno.
Allegri, un anno fa eliminato Barca, ora battiamo Real – «L’anno scorso nei quarti abbiamo battuto il Barcellona, magari quest’anno battiamo il Real, che resta, per me, la favorita principale a vincere la Champions». La Juventus ritrova il Real Madrid, suo rivale nella finale del 3 giugno scorso a Cardiff, quando Cristiano Ronaldo e soci travolsero i bianconeri per 4-1 segnando tre reti nella ripresa dopo l’1-1 (Cristiano Ronaldo e Mandzukic) dei primi 45′. Poi il crollo della squadra di Allegri, e i gol di Casemiro, ancora CR7 e Asensio. Uno spartiacque per quella del Real Madrid, tutt’altro che perfetta fino a quel momento e conclusa con l’ennesimo trionfo continentale. Madrid chiama e Atene risponde, nella ricerca di una possibilità per i giovani, con migliaia di manifestanti contro il piano di austerità imposto da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. Una generazione indignata che scopre di non apparire tra le priorità nell’agenda politica, senza schierarsi pro o contro qualcuno, ma afferma, con la sua presenza in piazza, la propria esistenza per non essere dimenticata. Un’anticipazione dello scontento iberico si è avuto a marzo in Portogallo con una mobilitazione di migliaia di precari in corteo a Lisbona e a Porto, oltre che nelle maggiori città europee, organizzate dalle comunità portoghesi all’estero, raccolte sotto lo slogan Geração À Rasca, generazione rovinata, trovando nella canzone del gruppo Deolinda “Um Contra O Outro” la loro colonna sonora.
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