La nazionale sammarinese gioca le partite casalinghe al San Marino Stadium di Serravalle, impianto che ha una capienza di 5500 posti a sedere ed ospita la finale del campionato sammarinese di calcio e le partite di coppe europee delle squadre della Repubblica. Più recentemente, lo scorso anno, Palace è di nuovo tornata a reimmaginare l’estetica del mondo interista, con una delle divise più famose in assoluto: la terza del 1997/98, utilizzata nelle notti europee e in particolare nella finale di Coppa Uefa, vinta contro la Lazio anche grazie a un Ronaldo in stato di grazia. Posticipata alla data attuale a causa degli impegni nelle coppe europee dello Šachtar. Lo storico simbolo del Cosenza è il lupo della Sila che, nelle sue varie evoluzioni di natura grafica, ha caratterizzato nel corso dei decenni lo stemma societario. Inutile però sottolineare come gli anni Novanta siano il decennio “ispiratore” per eccellenza, come si ritrova nei rework di maglie dei sudcoreani di Pepperoni Seoul. E lo storico sponsor Pirelli, con la sua inconfondibile P allungata, si ripresenta nella sua consueta posizione trasformandosi in Pepperoni.
Nella storia di Neal Heard, sports consultant che si è occupato di un rilancio di un brand storico dello sportswear spagnolo come Meyba, c’è anche Lover’s FC, una realtà che cerca di combinare calcio e moda in un senso innovativo, con un tocco di eccentricità. La produzione di frigoriferi presso lo stabilimento Opel comincerà nel 1937 e durerà fino a diversi anni dopo la fine della guerra, caratterizzando anche il periodo della rinascita economica della Germania. Nel 1912 la FIGC la selezionò per uno speciale concorso volto a inserire forze nuove nel campionato di Prima Categoria, nonostante il club non avesse mai fatto attività ufficiale a livello nazionale. L’ultimo decennio ha consacrato in maniera definitiva l’utilizzo del vestiario sportive ben oltre il contesto di attività motoria. Ma anche quel decennio ha avuto la sua riconoscibilità, che passa anche da kit che non sono per forza iconici e fissati nella memoria di tutti noi: Bene Culture, per esempio, ha aggiornato la terza maglia 2003/04 della Juventus, nera con un colletto bordato di bianco, dotandola di elementi “parodia” come il vecchio sponsor Fastweb che diventa Beneweb.
PAGAMENTO POSTEPAY , UNA QUALSIESI CARTA DI CREDITO O PAYPAL ANCHE DIRETTAMETE DAL SITO. Rosso al potere per i Diavoli Rossi belgi in ricordo di quando la porta era blindata dal grande Jean Marie Pfaff e in campo scorrazzavano giocatori come Grun, Scifo e Ceulemans. Memorabile è la vittoria per 1-0 contro la Juventus, sul campo neutro di Casale Monferrato. Lo sappiamo: la moda si è da tempo infiltrata nel mondo del calcio, prendendo parte ai processi creativi, rilanciando e rinnovando lo stile delle squadre in campo come fuori. Total red sia il colletto stile polo sia i calzoncini. La maglia scelta per i nerazzurri è quella da trasferta del 1993/94, una delle più apprezzate perché rispettosa della tradizione, con banda nerazzurra obliqua su base bianca, e con alcuni dettagli che saltano all’occhio, calcio 2025 maglie come il colletto o i crest in giallo luminoso. Colletto a giro con righe rosse a percorrerlo, maniche larghe caratterizzate da tre bande ciascuna, due rosse ed una blu al centro. Sobria, robusta, con le maniche lunghe.
Affascinanti le maniche contraddistinte da polsini bianchi stretti e dalle tre strisce della casa tedesca sempre in azzurro. La base è naturalmente bianca e su di essa, oltre che i vari stemmi della federazione e della casa d’abbigliamento, campeggiano tre bande sfalsate del colore della bandiera. Casa Savoia, comparve un fascio littorio. Il logo Adidas Originals si presenta in due versioni: rossa sul corpo della maglia, bianca sulla gamba destra del cortissimo pantaloncino blu. Alla Copa America del 1993 il “Diez” era Diego Pablo Simeone, ed è proprio nella sua anima combattiva che ritroviamo stampate le strisce verticali albiceleste del corpo di questa maglia. Il numero scelto per la maglia vintage è il 16, che a Euro ’84 era sulle spalle di Vincenzino Scifo. Il marchio italiano che ha vestito il calcio italiano negli anni Ottanta non poteva non essere preso in considerazione da Patta, che ha lavorato al rework di due maglie del Napoli: la maglia home della stagione 1988/89 e quella da trasferta, rossa, maglie personalizzate calcio dello stesso anno. Insieme a questo, questo marchio di Filadelfia ha più volte rilavorato vecchi design di maglie da calcio, specialmente anni Novanta: tra le squadre interessate, Paris Saint-Germain, Inter, Aston Villa e Newcastle, con i riferimenti alla città di Filadelfia (come PHL anziché PSG) onnipresenti.