In un viaggio nel tempo, dove ogni piega di una maglia racconta una storia, maglie calcio 2025 Colizey invita a riscoprire il calcio attraverso la tendenza delle maglie da calcio vintage e delle loro riedizioni. Le aziende possono sfruttare questa tendenza utilizzando gli influencer dei social media per promuovere i loro prodotti o servizi durante le partite di calcio. Nel 1998-1999, annata della prima retrocessione in cadetteria da quasi vent’anni a quella parte, l’unica novità di sorta è stata un colletto bicolore a contrasto; da ricordare anche il ritorno, seppure solo per quella stagione, dei calzettoni a bande orizzontali bianche e blu. Il Venezia si è fatto attendere e ha svelato la nuova maglia proprio in concomitanza con l’inizio della nuova stagione, una prima maglia nera con bande arancio-verdi sui fianchi e dettagli sempre in arancio e verde sulle maniche. Nel 2001-2002 la maglia abbandona infatti il logo del marinaio sul petto che, in questa stagione, per una breve parentesi ritorna nella storica posizione sulla manica sinistra. 1993-94 – 2º nel C.N.D. Nel campionato di Serie B 1978-1979, grazie al presidente dell’Udinese, Teofilo Sanson, l’8 ottobre 1978 avvenne la comparsa del primo sponsor commerciale nel calcio italiano. Milita in Serie B, la seconda serie del campionato italiano.
Nella stagione 2007-2008 le divise di campionato e di Coppa UEFA rimangono praticamente invariate rispettivamente al biennio precedente; l’unica novità riguarda il font dei numeri, che cambia dalla seconda giornata di campionato. La stagione 1978-1979 fu dunque la prima a permettere alle squadre italiane, in corso d’opera, di esporre sulle proprie divise da gioco un marchio commerciale, seppur molto piccolo e riguardante unicamente il settore tecnico: in totale, 13 squadre su 16 di Serie A sfruttarono questa possibilità. Per incontrare una novità, si deve attendere fino al 1994-1995, stagione in cui le strisce sulle maglie si spostarono ulteriormente in basso, tanto da risultare all’incirca a metà del torso; di conseguenza, il marchio dello sponsor ERG si ingrandì. Con il cambio di sponsor tecnico da Kappa a Joma, nella stagione 2015-2016 torna dopo quattordici anni una terza divisa gialla, arricchita da un palo blucerchiato sul lato destro del petto e dallo scudo di Genova posizionato al centro della maglia. Giarre Calcio e dopo due anni in Promozione ottenne il primo posto venendo promosso in Eccellenza. Nel 2016-2017 la terza maglia, celebrativa del settantenario del club, porta al debutto in casa doriana il colore pervinca abbinato a bande blucerchiate sui fianchi; sul petto, inoltre, il Baciccia lascia il posto allo stemma societario degli albori.
Tale schema rimase praticamente immutato per i primi trentacinque anni di storia del club, derogando solo in rare occasioni: tra le poche, si segnala quanto accadde nel corso della stagione di Serie B 1979-1980, quando la Sampdoria usò in alcune partite un’inedita composizione della muta, composta dalla classica maglia blucerchiata con calzoncini e calzettoni di colore nero. Gli anni 2010 si aprono, nella stagione 2010-2011, con parecchie innovazioni sulla divisa da gioco. Differenze nell’inserimento dello sponsor di maglia: nel 1990 (a sinistra) è sopra la fascia biancorossonera, che così migra nella parte bassa del petto; nel 2010 è invece sotto di essa, con la fascia che permane nella sua canonica posizione sopra al cuore. Rispetto alla muta vista all’inizio del decennio, questa terza divisa riprendeva lo schema di quella casalinga, con la fascia colorata – che stavolta era cinta in più da due bande blu – nella sua canonica posizione al centro del petto; proprio per evitare che il blu della fascia e il rosso della maglia si fondessero, col rischio di richiamare i colori dei rivali per antonomasia del Genoa, questi vennero separati da una sottile strisciolina bianca.
Nella stagione successiva si iscrissero due squadre che rappresentavano la città di Giarre, una in prima categoria e l’altra in terza categoria. Giunto fino alle semifinali di Coppa Italia di Promozione, il Giarre, già promosso, fu eliminato da un Real Avola ambizioso di conquistare la finale per l’eventuale salto di categoria. In vista del quarto di finale della Coppa delle Coppe 1989-1990, la Sampdoria si ritrovò nella contingenza d’ideare in tempi brevi una nuova divisa, poiché né la prima né tantomeno la seconda muta garantivano un netto contrasto cromatico con la casacca biancoblù dei prossimi avversari, gli svizzeri del Grasshoppers: fu il calciatore Roberto Mancini a suggerire al suo presidente, Paolo Mantovani, la scelta del rosso, scartando l’altra ipotesi del nero. Lo scudo bianco con croce rossa – che già faceva bella mostra di sé sulla maglia dell’Andrea Doria – è a sua volta presente nello stemma comunale di Genova, e fa tradizionalmente parte dell’araldica cittadina poiché mutuato dalle insegne della storica repubblica marinara.
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