L’annata successiva (1973-74) vede la formazione clivense perdere un’altra bandiera: anche il capitano Silvano Danese, dopo quindici stagioni in maglia gialloblù, lascia il calcio giocato. Il Chievo non può contare sull’apporto del bomber Bruno Vantini, che smette di giocare dopo 20 stagioni con la formazione veronese. Visto l’andamento negativo della squadra, ultima in classifica al termine del girone d’andata, Roverato viene esonerato, e i dirigenti decidono di assegnare la guida tecnica a Ciccolo nel ruolo di allenatore-giocatore, che ricoprirà fino al 1978. La formazione clivense non perde alcuna gara del girone di ritorno, ottenendo una striscia positiva caratterizzata da molti pareggi e diverse vittorie importanti, la quale consente di risalire in classifica e chiudere al nono posto il suo quarto campionato di Promozione. Nel campionato 1970-71 il Cardi Chievo debutta in Promozione allenato dalla coppia composta da Francesco Broggiato e Lino Ottolini, esprimendosi oltre le aspettative: alla settima giornata i gialloblù guidano la classifica e al termine del girone d’andata sono secondi. A stagione in corso, il presidente Iorio esonera i due tecnici, richiamando in panchina Francesco Broggiato, che già in due precedenti occasioni aveva guidato la squadra. Le due squadre arrivano al termine della stagione con lo stesso numero di punti in classifica, rendendo necessario la disputa dello spareggio promozione.
Il 18 maggio 1975 il Cardi Chievo s’impone nell’ultima giornata di campionato con il Castelmassa, e la concomitante sconfitta dell’altra capolista, il Contarina, decreta la promozione dei clivensi in serie D, il massimo livello dilettantistico dell’epoca. Il momento economicamente critico viene superato anche grazie alla collaborazione dei giocatori, che si accontentano di stipendi ai minimi contrattuali. Il tris vincente del Girona si conclude con un kit total pink, accodandosi di fatto al trend delle maglie rosa, le quali stanno vivendo un momento glorioso – ne è una dimostrazione il successo riscosso dal kit Away della nazionale tedesca a Euro2024. Il Real Madrid presenta con il suo fornitore di attrezzature adidas le sue 3 nuove maglie da calcio per la stagione 2020/21. La maglia di casa è come sempre molto elegante per il Real, nel suo tradizionale bianco e quest’anno completato da rosa con le 3 strisce adidas sul lato della camicia. Un’amplia gamma da cui selezionare e comprare maglie storiche 100% cotone prodotte in Europa. Il gioco è stato annunciato il 7 aprile 2009 e la sua data di pubblicazione in Europa è il 2 ottobre 2009, in Australasia il 1º ottobre 2009 e in Nordamerica il 20 ottobre. Ciccolo, oltre a essere il primo grande «colpo» di mercato del club, si può considerare uno dei più rappresentativi e decisivi giocatori del Chievo durante il periodo dilettantistico.
La quinta giornata oppone ai clivensi l’Audace SME, altra squadra di Verona, e per l’occasione di questo derby il Chievo gioca per la prima volta allo stadio Marcantonio Bentegodi. Nel torneo 1971-72, per il secondo campionato consecutivo, i clivensi sono guidati da una coppia di allenatori: a Ottolini viene affiancato Lorenzo Ferrante. Il campionato dei gialloblù si conclude in testa alla classifica, ottenendo la promozione in Serie C1. L’obiettivo è quello di migliorare le performance dei calciatori e favorire le prestazioni in campo. Ormai la stragrande maggioranza dei calciatori preferisce acquistare online perché e’ lì che si trova l’assortimento più ampio e che si riescono a trovare modelli, talvolta esclusivi, che in un normale negozio probabilmente non arriveranno mai. Nel 1984 viene nominato nuovo allenatore Emilio Zanotti, che, però, rimane alla guida della squadra soltanto per la stagione 1984-85. La squadra viene rinforzata con gli arrivi di Biancardi, Tommasi e Sartori, l’ultimo dei quali segnerà la storia della società anche in veste di dirigente. Il 28 maggio, in occasione del trentennale della storica promozione del Chievo in Serie B, la Clivense annuncia il ritorno alla denominazione A.C. ChievoVerona e ai colori sociali bianco-azzurri, gli stessi con cui venne fondata la squadra della Diga; viene inoltre ripristinato lo stemma rappresentante il Cangrande.
Dopo due stagioni la squadra però retrocede di nuovo, ma nella stagione 1967-68 il Chievo vince ancora una volta il campionato di Seconda Categoria, trascinato dalle 19 reti dell’attaccante Bruno Vantini; tuttavia la squadra decide di rinunciare alla promozione per problemi economici. Tuttavia il 13 giugno 1986 giunge una sentenza che condanna i vicentini per un’inchiesta federale per illecito sportivo, e promuove il Chievo in Serie C2: la società dunque entra per la prima volta nella storia nel calcio professionistico. L’annata 1985-86 vede il Chievo in testa al campionato fin dalle prime partite, ma a marzo perviene la tragica notizia della morte di Saverio Garonzi, che sconvolge società ed appassionati. La «squadra della Diga» è protagonista anche in Coppa Italia Dilettanti, arrivando a disputare i quarti di finale, poi persi con i campani dell’Angri nelle due gare giocate il 19 e 29 marzo 1975. L’impegno sul duplice fronte campionato-coppa comporta uno sforzo economico notevole per la società, e allontana la squadra dalla vetta della classifica. Il cambio alla guida tecnica non porta giovamento alla squadra, che dopo 4 sconfitte e 2 pareggi si ritrova all’ultimo posto della classifica. In campionato, i clivensi lottano fino all’ultima giornata per centrare l’obbiettivo salvezza, che riescono ad ottenere per due punti terminando al quattordicesimo posto in classifica.