Iniziamo con la selezione delle 10 migliori giocate di Andrea Pirlo: là dove il calcio e la bellezza si sono fuse in maniera sublime. I fuoriclasse sono quelli in grado di determinare l’esito di un incontro attraverso le proprie giocate. La giocata simbolo del periodo con la maglia del Brescia si avvale di un featuring d’eccezione: quello dell’ultimo Roberto Baggio, in grado di illuminare ancora la Serie A con i suoi lampi di classe. Ciò che forse si sottovaluta è che Higuain non era un simbolo. Andrea Pirlo per oltre vent’anni ha posseduto il calcio e per certi versi l’ha insegnato, a chi era in campo con lui e a chi lo guardava dagli spalti. Viaggia spedita verso l’incrocio, lì dov’era stata immaginata da Pirlo. In questa seconda categoria rientra Stephan Lichtsteiner, forse il compagno con cui Pirlo ha instaurato la miglior intesa sul campo: i suoi lanci verso la destra sono stati una costante sia con Conte che con Allegri. La seconda divisa (realizzata da Valsport) è blu scuro con due sottili strisce verticali bianche sulla parte destra del torso e che proseguono pure sul retro; calzoncini e calzettoni sono in tinta.
La nazionale di rugby a 7 è già la seconda nel ranking mondiale, proprio come quella femminile, entrambe già qualificate per le Olimpiadi di Tokyo. Sei anni dopo l’ultima partita giocata, la nazionale albanese si iscrisse alle qualificazioni al mondiale di Spagna 1982. Terminò il girone al penultimo posto, dietro Germania Ovest, Austria e Bulgaria e davanti alla Finlandia (che chiuse a pari punti con l’Albania, 2) con un bilancio di una vittoria (2-0 contro la Finlandia il 3 settembre 1980 a Tirana) e 7 sconfitte. Quando il 17 settembre l’Armata Rossa aggredisce la Polonia e si attesta sul Burg, i comunisti approvano la politica sovietica, invocano trattative con Hitler e il ritorno alla pace. Il ritorno tra i professionisti, nel 1998-1999, vide la formazione aquilana classificarsi al sesto posto, a due sole lunghezze dalla qualificazione agli spareggi promozione, persi nell’ultima giornata a vantaggio della Turris. Milan, sponsorizzato nel girone di andata dal semplice marchio Opel, per passare poi in quello di ritorno al più specifico Opel Astra. Tra le punizioni più belle della sua carriera, quella messa a segno contro il Napoli nel 2013 calciando con le «tre dita»: un gioiello dal coefficiente di difficoltà elevatissimo (per la posizione del pallone, poco adatta ad un destro) realizzato con impressionante disinvoltura.
Per tutta la carriera Andrea Pirlo è stato accompagnato da due bugie: «E’ lento», «E’ poco dinamico», si è detto di lui. Come nel caso del goal valso un Europeo U21: dieci minuti al termine di Italia-Repubblica Ceca, palla poco fuori l’area di rigore. E’ arrivato in un derby particolarmente combattuto, tirato fino agli ultimi minuti, con la Juve in dieci e il Torino arroccato a difesa del pareggio. Ne abbiamo selezionati dieci – lasciandone fuori molti di più, a malincuore – per rivivere la sua carriera stropicciandoci gli occhi, ancora una volta. “È un’anniversario importante – ha evidenziato l’assessore Rossi – vissuto intensamente e in modo particolare soprattutto dalla tifoseria, che testimonia l’amore per una fidanzata che ora ha 100 anni, che qualche volta ha tradito, ma che resta sempre un amore”. Concluse così il proprio girone di qualificazione con 4 punti (con 3 reti fatte e 20 subite), che le permisero di concludere per la prima volta un girone di qualificazione ad un torneo internazionale non all’ultimo posto (finì davanti alla Moldavia, distanziata di un punto).
Ed è proprio così che è andata. Contro i greci realizza un gol annoverato tra i migliori della sua carriera calcistica: beffa il portiere avversario, che stava facendo scorrere il pallone sul fondo, recuperandolo proprio sulla linea e segnando con un tiro a effetto. La punizione più importante della carriera di Andrea Pirlo – per effetti sul risultato – è forse una delle meno appaganti sul lato estetico, perchè sporcata da una deviazione. Il Cosenza inoltrò ricorso e la Caf gli diede ragione ribaltando a tavolino il risultato del campo. Parte bene ma poi gli avversari cominciano a batterlo, viene sostirtuito da Gregorio Montroni che conclude la gara con onore. Non è un caso che il primo assist in maglia bianconera sia stato proprio per l’esterno svizzero, in occasione della gara d’esordio allo Stadium contro il Parma. Ma in fondo abbiamo parlato sempre della stessa cosa: l’abilità degli uomini nel galleggiare, resettando la propria memoria, operando un completo lifting del proprio passato e cambiando per interesse non tanto le proprie idee quanto le proprie azioni.